La strada dei fiori di Miral

Rula Jebral, La strada dei fiori di Miral, Rizzoli, Milano, 2004, pp. 264

E' la storia di una donna che apre un collegio femminile a Gerusalemme Est, dove bambine con storie personali molto diverse , orfane o no, possono studiare fino alle soglie dell'Università. Questo perché Hind Husseini, la direttrice del collegio, ritiene che solo la cultura potrà portare ad un riscatto del popolo palestinese dall'occupazione israeliana e alla pace.

 

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La storia dell'altro

PRIME (a cura di), La storia dell'altro, ed. italiana Una Città, Forlì, 2003, pp. 139

Dodici insegnanti delle scuole superiori, 6 ebrei israeliani e 6 palestinesi, e 700 alunni hanno scritto un libro in cui ciascuna parte narra, dal suo punto di vista, le stesse 3 vicende chiave del conflitto israelo-palestinese: la Dichiarazione di Balfour del 1917; la guerra del 1947-48; la prima Intifada del 1987-1993.

 

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Febbre

Ibrahim Nasrallah, Febbre, Edizioni Lavoro, 2001, pp. 125, edizione originale in arabo nel 1985, traduzione dall'arabo a cura di Leonardo Capezzone.

Un dialogo con se stesso o con un amico speculare si svolge in un clima reale e allucinatorio nello stesso tempo. Nasrallah delinea luoghi fisici specifici, come Thurayban, Gedda o il deserto della Giordania, ma soprattutto luoghi culturali, mentali e a volte immaginari.

 

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Recensioni Gozio sul mondo arabo

Fatema Mernissi, Islam e democrazia, Giunti, Firenze, 2006, pp. 222, edizione originale inglese, 1992, traduzione dall'inglese di Emanuela Chiappo e Giulia Miccichè; traduzione introduzioni e cura del testo di Elisabetta Bartuli.

Questo libro è stato scritto nel 1991, ma leggendolo sembra di vedere avvenimenti di oggi.
La prima guerra del Golfo, di cui si parla, sembra l'esatta fotocopia della guerra in Iraq.
Fatema Mernissi parla del grande potenziale dell'Islam umanista, del concetto di polemica e di opinione, dell'importanza delle nuove tecnologie per divulgare questi concetti.

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Con il vento nei capelli

Salwa Salem, Con il vento nei capelli, Vita di una donna palestinese a cura di Laura Maritano, Edizioni Astrea, Giunti, pp. 198, prima edizione novembre 1993, scritto in italiano con l'aiuto di Laura Maritano, curatrice dell'edizione.

"Non so perché amo questa vita. Anche se non è facile per me è grande. Ho sempre amato svegliarmi tutti i giorni. ... Anche se nella vita ho dovuto affrontare tante sfide e il mondo che ho vissuto certo non è bello, ho sempre sentito che il nostro ruolo consiste nel provare a cambiare quello che non va e nel godere dei piccoli risultati che ti fanno sentir grande, che ti faranno sentire importante".

 

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La sposa di Assuan

Rula Jebral, La sposa di Assuan, Rizzoli, Milano, 2005, pp. 256

Il libro racconta la storia di una famiglia di cristiani copti egiziani prima della seconda guerra mondiale e fino ai giorni nostri.
La famiglia fugge da Assuan, in Egitto, perché i cristiani copti sono sospettati di collaborazionismo con gli inglesi dai musulmani, durante il mandato britannico sul Medio Oriente. Si trasferisce in Palestina nella speranza di trovare pace. Troverà invece una terra dilaniata da odio. Il capofamiglia verrà ingiustamente ucciso perché accusato di collaborazionismo.

 

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Ritorno a Haifa

Ghassan Kanafani, Ritorno a Haifa, Edizioni Lavoro, Roma, 2001, pp. 55, edizione originale in lingua araba, 1969, traduzione a cura di Isabella Camera d'Afflitto.

"Verso quale Haifa?" potrebbe essere intitolata questa opera di Ghassan Kanafani.
Egli, infatti, di ritorno ad Haifa si ritrova a cercarla.
Ghassan, così, con stile narrativo moderno e grande capacità di introspezione psicologica racconta per gli altri questo dramma intimo di se e sua moglie, riuscendo a dare ad esso un valore simbolico enorme.

 

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Sharon e mia suocera

Suad Amiry, Sharon e mia suocera. Diari di guerra da Ramallah, Palestina, Feltrinelli, Milano, 2003, pp. 135, edizione originale 2003, traduzione di Maria Nadotti

L'autrice ci trasmette l'angoscia di vivere sotto l'occupazione israeliana, sotto i continui coprifuoco, alle prese con problemi grandi e piccoli, con una rabbia infinita per un'ingiustizia continua. Ma alle prese anche con il tentativo di vivere il quotidiano nel modo più normale possibile e, se possibile, con un po' di ironia. Così anche le vicissitudini della suocera assumono un qualcosa di normale dove normale è che suocera e nuora abbiano fra loro un po' di attrito sul solito argomento, uguale in ogni tempo e in ogni luogo, il figlio e marito. Così ci sembra di respirare qualcosa di familiare, in mezzo all'angoscia opprimente del contesto in cui il diario si snoda.

 

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La porta della piazza

Sahar Khalifa, La porta della piazza, Roma, Jouvence 1994, pp. 198, edizione originale in arabo; traduzione a cura di Piera Redaelli.

"Ci sputo io sulla Palestina, io. Voglio mio fratello, io, mica la Palestina".
Anche con queste parole Sahar Khalifa apre la porta della piazza, Bab as-Saha.
"La porta di una piazza che piazza non è". È un quartiere nella città bassa di Nablus dove vivono Samar, Nuzha e zia Zakie, detta Haggia.
E proprio "dai quartieri bassi zia Zakie poteva avere una visione completa della città, con la gente disposta attorno a lei come in un teatro e cime che si innalzavano fino al Creatore".

 

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Se fossi un cavallo

Ghassan Kanafani, Se tu fossi un cavallo, Jouvence, Roma, 1993, pp. 75, edizione originale araba 1965, traduzione dall'arabo di Angela Lano

Otto brevi racconti altamente simbolici in cui Kanafani ci mostra tutto il suo pessimismo, con finali tragici o comunque infelici, in cui è difficile intravedere barlumi di speranza.
Nel racconto "Se tu fossi un cavallo" il protagonista si sente spesso dire dal padre "Se tu fossi un cavallo ti sparerei" e non capisce il significato di questa frase che il padre non gli spiega e di cui egli non chiede nulla. Capirà finalmente quando un amico del padre gli racconterà la storia di sua madre, di cui è rimasto orfano in tenera età. Vedrà così svelato un mistero che da 30 anni accompagnava la sua vita. E' possibile intravedere in questo racconto una metafora del rapporto fra Israele e Palestina di cui molti non sanno, ma di cui non vi è mai una spiegazione della situazione da una parte né una richiesta di spiegazione dall'altra.

 

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Scheda di lettura

Titolo:
Sharon e mia suocera: diari di guerra da Ramallah, Palestina.

Data di composizione
Tra il 17 novembre 2001 e il 26 settembre 2002, data in cui gli israeliani si sono definitivamente ritirati da Muqataa, il quartier generale di Arafat.
Il 29 marzo 2002 è il giorno in cui sono cominciate le incursioni militari.
L'autrice ricorda anche come durante la guerra del Golfo, nel 1991 "noi – gli oltre tre milioni di palestinesi – abbiamo subito il coprifuoco per qurantadue giorni. In attesa dell'ignoto o, come l'esercito israeliano sosteneva, "per motivi di sicurezza".

Data di pubblicazione : 2003

 

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La svergognata

Sahar Khalifah, LA SVERGOGNATA- Diario di una donna palestinese, Giunti, Firenze, 1998, pp. 180, edizione originale 1986, traduzione dall'arabo di M.A. Aprile.

"La svergognata" racconta il difficile percorso individuale di una donna vittima della società palestinese precedente all'occupazione e che è stata punita per aver tentato la ribellione.
La punizione di Afàf, la svergognata, è il matrimonio con un uomo che non ama, seguito dall'esilio per molti anni in uno dei paesi produttori di petrolio in cui lavora il marito.

 

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Sharon e mia suocera

Suad Amiri, Sharon e mia suocera. Diari di guerra da Ramallah, Palestina, Feltrinelli, 2003, pp. 135, edizione originale 2003, traduzione di Maria Nadotti

Diario contemporaneo di una donna moderna in un luogo sincronico alla guerra: la Palestina.
L'ironia, l'amore, la vecchiaia, la paura, i dubbi, l'ansia e la vicinanza compaiono e scorrono fra le pagine di Suad Amiri.
Il libro è interessante perché quasi si presenta come una corrispondenza quotidiana da una zona di guerra.
La scena di ambientazione è evidente: l'occupazione israeliana.

 

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Scheda di lettura

Titolo : Terra di fichi d'India.

Data di composizione : presumibilmente 1974 - 1976

Data e luogo di pubblicazione : 1976 a Gerusalemme

 

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Viaggio in Palestina

testi di Mahmoud Darwish, Russel Banks, Bei Dao, Breyten Breytenbach, Vincenzo Consolo, Juan Goytisolo, Christian Salmon, Wole Soyinka, Hélène Cixous, Jacques Derrida, Nottetempo, 2003, pp. 133.

"Viaggio in Palestina", ad avviso di chi scrive, è una cronaca di coscienza.
Mozzamenti degli arti, spezzettamenti, cicatrici della memoria, una nuova specie di bipedi: i disumanizzati.
Anche questi sono gli uomini palestinesi e israeliani raccontati nelle pagine scaturite dal viaggio di visita di una delegazione del Parlamento Internazionale degli Scrittori nella primavera 2002 al poeta palestinese Mahmoud Darwish impossibilitato a rispondere ai numerosi inviti ricevuti dall'estero.

 

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Terra di fichi d'india

Terra di fichi d'india, Sahar Khalifa, Jouvence, 1996, pp. 212, edizione originale in arabo, 1976, traduzione dall'arabo a cura di Piera Redaelli.

Il viaggio senza ritorno di chi va tragicamente nel proprio paese per uccidere con spirito civico dei compatrioti.
Persone lontane per tanto tempo si reincontrano nel loro paese occupato, si ritrovano vicine, quasi coabitano. Tra di loro però una nuova distanza: la scelta di lottare o meno per il proprio paese e con quali mezzi e armi.

 

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Scheda di lettura

Titolo : Vita tua Vita mea. Le altre voci di Israele raccolte da una palestinese.

Data di composizione : 2004

Data e luogo di pubblicazione : 2004, Roma, Sinnos Cooperativa Sociale a.r.l. – Onlus, via dei Foscari, 18 – 00162 – Roma – www.sinnoseditrice.com - This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
(La Sinnos editrice è un'Organizzazione Non Lucrativa di Utilità sociale (Onlus), che ha come finalità il reinserimento di persone svantaggiate.

 

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I pozzi di Betlemme

Giabra Ibrahim Giabra, I pozzi di Betlemme, Jouvence, 1997, pp. 216, edizione originale araba, 1986, traduzione dall'arabo a cura di Wasim Dahmash.

Romanzo autobiografico bellissimo. Con uno stile narrativo pulito e armonioso Giabra Ibrahim Giabra racconta la sua infanzia, componendo un quadro da cui emergono luoghi, culture, musiche, libri, sistemi educativi, giochi e strade di Betlemme e di Gerusalemme. Per esempio parla dei conventi dei diversi ordini religiosi presenti a Betlemme, oppure dell'artigianato di madreperla, o ancora della fonderia di Bishara a Gerusalemme o del drammatico terremoto in Palestina nel 1927.

 

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Vita tua vita mea

Rania Hammad (a cura di), Vita tua vita mea. Le altre voci di Israele raccolte da una palestinese, Sinnos Editrice, 2004, pp. 191.

Quali sono le "altre voci" di Israele?

Quella del capo di gabinetto Moshe Ya'alon in un'intervista del 2002 su "Ha'aretz"?
In quell'occasione "ha descritto i palestinesi come un 'cancro' e ha paragonato le azioni militari nei Territori Occupati ad una chemioterapia, suggerendo che potrebbero essere necessari trattamenti più radicali".

 

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Alberto La Volpe, Diario segreto di Nemer Hammad, ambasciatore di Arafat in Italia,
Ed. Riuniti, 2002, pp. 239.

"Conoscere se stessi attraverso gli altri", è il sottotitolo che darei a "Diario segreto di Nemer Hammad, ambasciatore di Arafat in Italia".
Questo libro, infatti, parla della Palestina dagli anni 1948 in poi, ma anche dell'Italia e della nostra politica degli anni '70.

 

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Abuna Manuel

Selezione di pagine e brani tratti dal libro di Nandino Capovilla, Un parroco all' inferno. Abuna Manuel tra le macerie di Gaza, Paoline Editoriale Libri, Milano, 2009, pp. 142, 13 euro.

" Provo a descrivere una situazione straziante e indescrivibile : tutti piangevano e urlavano senza fermarsi, in preda alla disperazione. A ogni ora del giorno e della notte si udivano pianti, urla e lamenti.

 

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Testimone oculare

Muhammad Al-Qaysi, Testimone oculare. Il libro del figlio, Edizioni lavoro, 2000, pp. 163, edizione originale nel 1997, traduzione dall'arabo a cura di Paola Vardaro.

Romanzo autobiografico e psicologico. Il racconto dell'esilio, sin dal coatto abbandono della propria terra, Kafr'Ana, nel 1948, diventa l'occasione per una rivisitazione della propria vita e delle relazioni vissute con la propria famiglia d'origine e in primo luogo con la madre.

 

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